Una guerra combattuta sui concetti
Da un lato ci sono i farisei legalisti che non credono nel valore del sacrificio di Gesù Cristo. Credono di poter essere giustificati da Dio attraverso una loro presunta perfetta osservanza delle leggi divine, quando in realtà l’osservano in modo estremo e squilibrato, e non credendo di aver mai bisogno del perdono e della grazia di Dio.
Dall’altro, ci sono i moderni illegalisti o trasgressori religiosi, i quali credono di essere nella grazia di Dio mediante una pseudo fede che li autorizzerebbe ad ignorare la legge di Dio quindi a trasgredirla. Ma proprio per questo motivo, ad essere «scaduti dalla grazia» e sotto la legge» sono proprio loro.
Dovrebbe essere ovvio che entrambi, legalisti e illegalisti religiosi, non sono sotto la grazia di Dio ma sotto il giudizio divino, per motivi opposti.
Purtroppo l’opinione più diffusa, ma errata, è che qualsiasi ‘rispetto della legge biblica’ sia legato al concetto di legalismo e quindi debba essere evitato. Paradossalmente il termine legalismo viene utilizzato in senso peggiorativo perfino con riferimento ai Dieci Comandamenti, i quali comprendono l’osservanza del Sabato settimanale e il divieto di fabbricare e adorare immagini e statue o qualsiasi altra idolatria (Esodo 20:4-11). La legalizzazione della “trasgressione spirituale” presenta i comandamenti di Dio come semplici “consigli” o “suggerimenti”, la cui osservanza è da considerarsi facoltativa. Ma se il legalismo non è approvato da Dio, [infatti non lo è,] figuriamoci l’illegalismo legalizzato che considera obsolete le leggi divine.
Il legalismo farisaico e il moderno illegalismo religioso sono forse stati voluti da Dio quando dettò la Legge sprituale a Mosè? Che assurdità! Gli Israeliti erano continuamente esortati a non ignorare le leggi di Dio e a non praticare l’illegalità. Allo stesso tempo essi erano continuamente esortati a «pentirsi» dei loro peccati, a «convertirsi e ad «amare il Signore con tutto il loro cuore» (Deut. 30:2).
Dal momento che alcuni ci etichettano ingiustamente come “legalisti”, dedicheremo un pò di tempo a spiegare che cos’è il vero legalismo. Potreste rimanerne sorpresi!
Durante il 16° e il 17° secolo i protestanti e i cattolici condussero una lunga guerra in materia di diritto ecclesiastico tradizionale e biblico. Da un lato i protestanti etichettarono i cattolici come “legalisti” perché insegnavano l’osservanza di certe tradizioni cattoliche prive di fondamento biblico, come la vendita delle indulgenze per “un posto in paradiso”. Dall’altro i cattolici accusarono i protestanti di essere diventati “illegalisti” ed “eretici”, perché predicavano una salvezza mediante unafede del tutto priva di opere. Entrambi le parti avevano torto.
Ne seguì una guerra lunga trent’anni (1618-1648) che vide schierate “fede protestante” e “opere cattoliche” . Quattro secoli più tardi entrambe le parti continuano ad essere prigionieri dei loro rispettivi legalismi e delle tradizioni del mondo. Questo è quanto afferma Gesù, non è un nostro giudizio. Questo fatto si evince dalle affermazioni di Gesù, non è un nostro giudizio. Che cosa dice Gesù Cristo in merito?